Cantico per la battaglia di Rudiano

Traduzione e parafrasi: DOTT. SILVIO FERRAGLIO
Fotografie: GIULIA MARTINELLI – C-JAY
Layout e illustrazioni: BEATRICE TRAININI

I

O Gesù, re dei re, creatore delle acque, del cielo e della terra,/innanzi a cui si disvelano le cose tutte, né più s’avvolge/ di tenebre il mistero: a te che leggi nel chiuso dei nostri cuori,/potenza e gloria per tutti i secoli/

II

O tu cui torna grato quanto a suggello di bontà, percuotesti/l’orgoglio, col quale si mossero perfidiando (1) i cremonesi alla difesa/dei bergamaschi. Ma vedili oramai confusi dalla tua potenza/

III

Tu puoi quanto a te piace: nessuno è che ardisca dare di cozzo alla tua volontà/Tu suoli, o Altissimo atterrare i superbi ed/ innalzare i mansueti alla tua gloria/

IV

O re dei cieli, o giubilo dei santi: Tu unica vita (2) e luce eterna/tu sei la vittoria nostra. I tuoi servi bresciani hai portato/al trionfo, però che sterminavano colla tua grazia i loro nemici/

V

Degnati accogliere, o Signore, le nostre suppliche. Tu ci reggi/ e spiri nei bruti il giusto annuncio, perché non parli che il vero/ e scriviamo con rettitudine quello che abbiamo veduto da presso cogli/occhi nostri (3)

VI

Il vero dunque non si nasconde, né più si indugi. Era il sabato (4)/sul nascere del sole. I bergamaschi malnati nemici, con le schiere di/Cremona, di Parma, di Pavia, dei Lodigiani avevano passato/l’Oglio

VII

E minacciando con truci grida la strage e lo sterminio/ s’avventavano tutte quante alla lotta/

VIII

L’alto numero dell’hoste rivale ruppe alcuni cavalli/inseguendoli pei nostri campi e per le fitte boscaglie; ma il popolo/nostro immobile ristrette coi suoi militi/ Da questi e dal Signore ci venne alacrità (5)/

IX

Poiché la croce di Cristo brillando in quell’istante/come raggio di sole, impauriva, quale tagliente / spada i nostri nemici

X

Un vago uccello volava intorno a lei, annuncio / a noi mandato da Gesù Cristo (6)/

XI

Combattevano intanto i militi valorosi e accorrevano/ quei poderosi nella strage, ma non era chi pareggiasse la loro virtù

XII

I nostri invincibili bresciani a cui la natura diede possanza e nobiltà

XIII

Al fragore dello scontro si mescolava la paura. Fuggivano alcuni/abbandonando con turpe fuga i compagni che combattevano/ da forti. Ma tornati col rossore in volto/ da fratelli furono di nuovo accolti/

XIV

Sia disprezzo eterno a coloro che non tornarono. Siano giudicati da ognuno vili e abbietti/come i trecconi (*) delle bische: mai più eletti a nessun incarico/cacciati sempre tra gli infimi, tra i deboli, i tristi e i vigliacchi/

XV

Con che viso potranno mai vederti, o buona Brescia, coloro che non/vollero combattere per così dolce patria? Che se’ stessi ed/ogni più cara cosa dimenticarono? Più non rimane a costoro/che la vergogna (7)/

XVI

Poiché più che vili  furono dal voltare la schiena a dei bergamaschi. Ci fu mai/ vergogna più grande?

XVII

Dopo lungo scontro dall’uno all’altro campo e tutta versando/la battaglia in alterni pericoli/

XVIII

Volte le spalle, fuggivano i nemici: la loro stessa fuga era di inciampo e/caduta ai fuggitivi

IXX

Cedevano da ogni parte colpiti dai militi bresciani/e i nostri buoni fanti li distruggevano come fossero leoni fra gli/agnelli, ferendoli e gettandoli nei gorghi del fiume/

XX

Cedette alfine il ponte che gli infidi cremonesi/ per la fretta così malamente avevano costruito/ e il Signore li affogò: come i carri e i fanti del faraone dal mar Rosso travolti/ così le acque del fiume si chiusero su di loro. Poiché ognuno sappia che il Dio degli eserciti benedisse l’arme bresciana nel glorioso giorno del santo Apollonio, protettore nostro/

Note di traduzione:

(#) Parafrasando il giudizio  espresso da Ugo Foscolo nei confronti dell’ opera di traduzione dell’ Iliade e dell’ Odissea compiuta da Vincenzo Monti si può azzardare che l’ Odorici fu, con la sua interpretazione, un “…gran traduttor del traduttor del Cantico “

(1) Sua in perfidia

(2) O celorum imperator et sanctorum gaudia . Vita solus lux eterna, nobis et victoria

(3) Proximeque res quas vidi…et justa scribere

(4) Primo due sabbatorun – il passaggio dell’Oglio fu effettivamente fatto il sabato

(5) Sic per Deum et per illos….sumus alacres

(6) Super illa volitabat, avis et pulcherrima, nam et fuit sicut credo, Iesu Christi nuncia

(7) O qua fronte te videre, possunt, bona Brixia. Qui pugnare noluerunt pro tam dulci patria. Et se ipsos reliquerunt sua que omnia? Illos enim manet sola tristis verecundia 

(*) Trecconi = rivenditori di verdure di scarsissimo valore, recuperate tra gli scarti degli altri verdurai, sinonimo di imbroglioni, intrallazzatori da poco conto